Cosa succede se non si paga l’Agenzia delle Entrate?

Cosa devi sapere se hai debiti con l'Agenzia delle Entrate

Le conseguenze legali in caso di mancato pagamento delle tasse sono parecchio conosciute, ma a chi ci chiede cosa succede se non viene pagata l’Agenzia delle Entrate possiamo rispondere che: in caso di debiti con il fisco si rischia il pignoramento dei propri beni ad opera dell’Agenzia Entrate e Riscossioni. In questo articolo vi spieghiamo cosa stabilisce la legge per l’omesso pagamento dei tributi e imposte dirette.

Conseguenze mancato pagamento Agenzia delle Entrate

Il compito principale dell’Agenzia delle Entrate non è solamente quello di recuperare i proventi dei contribuenti ma anche quello di accertare eventuali errori ed evasioni di pagamento. In quest’ultimo caso invierà avviso di accertamento e, in concomitanza alla dichiarazione dei redditi, invito a versare gli importi dovuti caricati delle somme sanzionatorie.

Se il contribuente negherà il pagamento di quanto dovuto, l’Agenzia delle Entrate iscriverà al ruolo il proprio credito delegando l’Agenzia Entrate Riscossione al recupero coattivo delle cifre spettanti. Successivamente, come ultimo avviso di pagamento, verrà notificata una cartella esattoriale, ossia un atto funzionale all’esecuzione forzata.

Volendo sintetizzare i rischi a cui si va incontro in caso di omesso pagamento dei tributi all’Agenzia delle Entrate, elenchiamo in ordine temporale:

  • iscrizione a ruolo del debito;
  • notifica della cartella di pagamento da parte di Agenzia Entrate Riscossione;
  • pignoramento dei benida parte di Agenzia Entrate Riscossione.

Per evasioni superiori a 150.000 euro scatta il reato di dichiarazione infedele poiché sussistono gli estremi per supporre l’attestazione di una dichiarazione dei redditi non veritiera. In poche parole, una dichiarazione in cui si siano taciuti redditi percepiti e aumentati in maniera spropositata le spese sostenute.

Anche la mancata presentazione della dichiarazione dei redditi viene considerata un reato, ma solo nel caso in cui l’imposta evasa annualmente sia superiore a 50.000 euro. In queste eventualità, l’Agenzia delle Entrate invierà denuncia direttamente alla Procura della Repubblica.

L’avviso di accertamento immediatamente esecutivo

In caso di omesso pagamento delle imposte dirette (Irpef, Ires, Irap e Iva), l’Agenzia delle Entrate ha il potere di notificare il cosiddetto avviso di accertamento esecutivo, un atto sostitutivo alla cartella esattoriale che giustifica l’avvio diretto dell’esecuzione forzata. Tuttavia, prima che l’Agenzia Entrate Riscossione proceda al pignoramento, l’esattore invierà al contribuente una lettera di presa in carico con la quale comunicherà ufficialmente di aver ricevuto incarico da parte del fisco di avviare gli atti esecutivi.

In caso di mancato versamento all’Agenzia Entrate delle imposte dirette e dell’Iva, il contribuente rischia:

  • notifica di avviso di accertamento immediatamente esecutivo da parte dell’Agenzia delle Entrate
  • pignoramento dei beni da parte dell’Agenzia Entrate Riscossioni, senza la ricezione della cartella esattoriale

Importantissimo: l’Agenzia delle Entrate può essere pagata in ritardo. Infatti – per evitare il pignoramento, la notifica della cartella esattoriale e l’avviso di accertamento -, i contribuenti (entro un anno dal mancato versamento) possono usufruire in extremis del cosiddetto ravvedimento operoso. Uno strumento utilizzabile solo nel caso in cui non si siano ancora ricevuti atti di accertamento, recupero crediti d’imposta e liquidazione.

Rischi per omesso pagamento cartella esattoriale

Il contribuente che non salderà il proprio debito con il fisco, entro 60 giorni dalla notifica della cartella esattoriale, andrà inevitabilmente incontro al pignoramento dei propri beni o alle misure cautelari, come il fermo auto e ipoteche.

Tuttavia, per poter bloccare ogni tentativo di pignoramento, il contribuente potrà richiedere la rateizzazione del proprio debito, stratagemma utilissimo per chi non ha immediatamente a disposizione tutto l’importo necessario per sanare la propria situazione debitoria. La rateizzazione, infatti, blocca le procedure di esecuzione forzata e consente quindi la possibilità di evitare, almeno momentaneamente, il pignoramento.

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Categoria: Fisco e Tributi

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